Un sorso di storia: il vino bellunese

I dolci declivi delle Prealpi Bellunesi e la conca feltrina, custodiscono un inaspettato quanto meraviglioso segreto: vigneti che affondano le loro radici in un passato antichissimo. Già in epoca romana, si produceva un apprezzato vino, e nel corso dei secoli è fiorito un importante commercio. Fino alla fine dell’800 quando, prima le malattie della vite, poi l’emigrazione, le due guerre e l’arrivo delle uve “americane” più resistenti alle malattie, hanno fatto dimenticare l’arte del vignaiolo. Ma così come lo stemma del Comune di Seren del Grappa, con il grappolo d’uva che sovrasta le colline, mantiene il legame con il passato vinoso, così i nuovi giovani agricoltori hanno voluto recuperare le antiche tradizioni.

Oggi, grazie al loro importantissimo lavoro, questa tradizione continua a vivere. Uve autoctone come la Bianchetta, la Nera Gentile di Fonzaso (o Pavana) e la Trevisana Nera danno vita a vini unici, che raccontano il territorio e la sua antichissima storia.

Un futuro sostenibile con i PIWI

Negli ultimi anni, una ventata di novità ha investito i vigneti del Feltrino e della Valbelluna: i vitigni resistenti PIWI. Queste nuove varietà, ottenute tramite incroci naturali, sono più resistenti alle malattie e ai cambiamenti climatici, e garantiscono una produzione sostenibile e di alta qualità, senza bisogno di pesanti trattamenti.

Fai una visita nelle cantine del nostro territorio, scopri i segreti della vinificazione e assaggia direttamente dai produttori, lasciati stupire dalla bellezza e tranquillità del paesaggio, respira l’aria pulita frutto di una viticoltura rispettosa dell’ambiente e dei ritmi della natura.

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