Nel cuore del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.
Il bacino è stato creato nel 1962 dopo la costruzione dell’omonima diga all’altezza dell’abitato di Pascoli di Sospirolo (BL). Lo sbarramento è a cupola a doppia curvatura e appoggia su un pulvino che si sviluppa lungo le due sponde e sul tampone.
La costruzione del bacino ha portato alla sommersione di buona parte del fondovalle del Canale del Mis con l’esproprio di terreni e fabbricati di centinaia di abitanti, costretti quindi allo sgombero. Le acque del bacino hanno sommerso e distrutto alcuni villaggi tra cui Gena Bassa, di cui è stata ricostruita solo la chiesa, oggi sulle rive del bacino.
intorno al lago si sviluppano numerosi sentieri, la bella cascata de La Soffia, i Cadini del Brenton e alcuni punti d’appoggio e di ristoro, nonchè aree attrezzate per camper e grigliate.
Il lago è oggi compreso nel parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, caratteristica che lo rende il una meta balneare frequentata.
Nel 2020 il Lago del Mis ha ottenuto la certificazione di “cinque bandiere blu” per le località lacustri italiane da parte di Lega Ambiente e del Touring Club.
Una grande valle trasversale
La Val del Mis, stretto e profondo canyon confinato entro alte pareti levigate e sfuggenti, è una valle trasversale molto antica, che solca (trasversalmente) l’intera catena delle Dolomiti Bellunesi, consentendo così di osservare le principali formazioni geologiche, dalla Scaglia rossa (imbocco della valle) alla Dolomia Principale.
La Val del Mis, come spesso succede per le valli antiche, è un sistema ambientale complesso, alla cui evoluzione morfologica hanno concorso i ghiacciai vallivi, i corsi d’acqua, i processi di degradazione dei versanti (frane ed erosioni) e la corrosione carsica. Il modellamento glaciale, operato dall’antico ghiacciaio vallivo del Mis durante l’era glaciale, è riconoscibile per la forma blandamente a U del profilo trasversale (fondovalle relativamente ampio e fianchi ripidi, spesso rupestri). La gola è fiancheggiata da un sistema di vallette laterali strette/profonde e di forre, alcune delle quali chiaramente impostate lungo importanti faglie (Val Falcina, Val Brenton, Val Soffia). Con brevi digressioni dalla strada provinciale è possibile addentrarsi ed esplorare microambienti molto suggestivi e interessanti.
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