Il Giardino Botanico delle Alpi Orientali (nato negli anni 50′) si colloca all’interno della Riserva Naturale Integrale dl Monte Faverghera, presenta un suggestivo percorso tra i fiori delle Alpi Orientali, al cui interno si snodano una serie di sentieri dai quali sono visibili i vari habitat alpini.
Il Giardino Botanico delle Alpi Orientali si trova sull’Alpe del Nevegal, sul monte Faverghera. Si estende su una superficie di 6,25 ettari, ed è situato ad un’altitudine di 1400 – 1600 m s.l.m.
La Riserva è situata sul versante occidentale del Monte Faverghera, in una zona dell’orizzonte montano con rocce calcaree fortemente fratturate cavernose, modellate in forme dolci e rotondeggianti, appartenenti al Cretaceo medio e superiore. L’area presenta una accentuata morfologia carsica con diverse manifestazioni tipiche: grotte, pozzi carsici, doline e campi solcati.
La Riserva di Monte Faverghera, grazie alla varietà degli ambienti che vi si riscontrano, permette un’ampia visione delle varie associazioni vegetali presenti lungo l’arco delle Alpi Orientali. Sono infatti presenti piante della boscaglia subalpina, paludi e sorgenti alpine, popolamenti torbicoli, piante dei pascoli e delle praterie alpine, dei ghiaioni e dei macereti, delle vallette nivali e delle rupi. All’interno delle singole associazioni, si possono vedere i più importanti endemismi delle Alpi Orientali: primule, sassifraghe, androsaci, genziane, stelle alpine e capire i delicati meccanismi e gli adattamenti che ne permettono la sopravvivenza nel difficile ambiente alpino.
Anche la fauna presente nella riserva presenta molti aspetti interessanti. Infatti, nonostante il Giardino Botanico sia per sua vocazione uno strumento di interpretazione della complessa panoramica ambientale delle Alpi Orientali, ospita una non trascurabile fauna tipica dell’orizzonte di transizione ad arbusti contorti. Qui nidificano infatti il Gallo forcello, il Merlo dal collare, la Bigiarella, il Fanello, il Prispolone. Le rocce ospitano invece il Culbianco, il Codirosso spazzacamino, la Ballerina bianca. Non mancano gli uccelli rapaci, come il Gheppio, la Poiana, il Nibbio bruno. Straordinaria è poi la presenza di specie poco frequenti, come l’Ermellino e la Civetta nana. Favoriti dalla presenza di piccoli stagni abbondano anche diversi anfibi.
La storia del Giardino Botanico
Nel 1957, il naturalista Francesco Caldart ebbe l’idea di realizzare sul dorsale prealpino bellunese un piccolo giardino botanico, peraltro auspicando sin da allora che potesse poi svilupparsi in modo da rappresentare la flora spontanea delle Alpi e delle Prealpi orientali. Oggi l’area è una Riserva naturale integrale gestita dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Belluno.
Come arrivare al Giardino Botanico:
Dalla località “La Casera” (parcheggio disponibile in loc. Faverghera) si prosegue a piedi per circa 20 minuti su un sentiero facile e panoramico, che domina il lago di Santa Croce e l’Alpago.
Oppure, dal piazzale del Nevegàl si sale a piedi (o, nei periodi di apertura degli impianti di risalita, in seggiovia) fino al rifugio “Brigata Cadore” e da lì si scende a piedi per circa 10 minuti dì passeggiata
Il Giardino Botanico delle Alpi Orientali, è oggi gestito Reparto Carabinieri Biodiversità di Belluno. L’ingresso è gratuito.
Il Giardino Botanico delle Alpi Orientali è aperto solitamente da metà giugno a metà settembre con un giorno di chiusura settimanale. Per conoscere il corretto programma stagionale di apertura è necessario contattare il Reparto oppure attendere la pubblicazione della locandina sui social dedicati.
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