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Non sentire il male (dedicato a Eleonora Duse)
26 Ottobre @ 0:00
Eleonora Duse, immaginata nel momento in cui, malata e sostituita da Gabriele D’Annunzio nella Figlia di Iorio, prende il copione e recita tutte le parti, tutte le scene, tutte le figure, davanti allo sguardo allucinato di Matilde Serao, puntuale e quasi invadente osservatrice e testimone.
Eleonora Duse, nata nel 1858 e morta nel 1924, fu attrice e capocomica. La libertà del suo agire rivoluzionò e sconvolse il teatro del suo tempo.
Detestava le biografie, le autobiografie e le commemorazioni. Di lei ci restano lettere, scritti e testimonianze indirette.
Per me, fu anche una donna straordinaria.
C’è un tempo della vita in cui non bastano più mestiere, tecnica, lavoro, ma ci si domanda dove ci portino e cosa c’è oltre e altrove.
Io ero proprio lì, quando, parlando con un amico sapiente, mi sono accorta che gli scritti e il pensiero della Duse mi avevano accompagnato per tutta la mia vita teatrale.
Ho cercato un luogo che mi parlasse e dei compagni generosi, e dedicando questo lavoro a lei ho raccolto i fili delle mie inquietudini, sperando che non fossero solo mie.
Non avrei mai avuto il coraggio di questa solitudine senza il calore degli amici e di questo li ringrazio.
Non è stato per amor di stravaganza che ho cominciato questo lavoro in un luogo – il Palazzo di San Giacomo a Russi, in stato di abbandono – pieno di memorie storiche e personali.
Dovevo creare tutte le condizioni perché fosse possibile l’intensa trasformazione che volevo.
Ora si è situato in profondità e con precisione in un luogo interiore che, pur modificando il linguaggio e l’espressione, posso rintracciare in ogni momento.
Lo spettacolo è davvero scritto nel corpo, senza retorica, ed è questo che cercavo, e questo è il cuore del mio lavoro su Eleonora Duse, immaginata nel momento in cui, malata e sostituita da Gabriele D’Annunzio nella Figlia di Iorio, prende il copione e recita tutte le parti, tutte le scene, tutte le figure, davanti allo sguardo allucinato di Matilde Serao, puntuale e quasi invadente osservatrice e testimone.
Rappresentazione teatrale di e con Elena Bucci, produzione Le Belle Bandiere, in collaborazione con Nuova Scena Saccisica ed il sostegno di Regione Emilia-Romagna e Comune di Russi.