Monumento Nazionale con un bellissimo soffitto ligneo dipinto da Cesare Vecellio
Menzionata per la prima volta come plebe de Lentiago nel codice pergamenaceo del 1204, è eretta come baluardo del vescovado di Ceneda ora Vittorio Veneto per la sua posizione strategica tra Belluno e Feltre.
La Chiesa è il risultato del restauro avvenuto dopo i danni causati dall’assedio durante la Guerra Cambraica (XVI sec.). Sarà proprio durante questo periodo che Cesare Vecellio dipingerà l’imponente soffitto ligneo a cassettoni: 20 dipinti che raccontano Le Storie della Madonna tratte dai Vangeli di Luca, Matteo, Giovanni e gli Apocrifi.
Alla fine della navata centrale troviamo il Polittico dell’Assunta, l’opera che dà il nome all’intero edificio religioso. Realizzato dalla bottega del Tiziano, raffigura 8 Santi dentro a strette nicchie mosaicate, mentre, sulla parte superiore del polittico, viene raffigurato il Cristo Morto attribuito alla mano di Cesare Vecellio. Particolare menzione va al San Tiziano vescovo che presenta dei possibili interventi da parte di Tiziano Vecellio.
Dal punto di vista architettonico, l’ambiente è composto da tre ampie navate divise tra loro da due colonnati a 5 campate ed un ampio presbiterio. Le colonne scolpite in pietra locale, sono coronate da capitelli a voluta semplice in stile medioevale. Numerose le altre opere contenute all’interno della maestosa chiesa di artisti come Francesco Terilli, Giovanni da Mel, Palma il Giovane, Luigi Cima, Pietro Liberi, Francesco Frigimelica ed Antonio Lazzarini.
Dal 1880 la Chiesa è Monumento Nazionale.
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