La chiesa della Natività è riccamente decorata con stucchi, altari dorati e molti dipinti e sculture
La pieve di Fonzaso viene citata già in alcuni documenti della fine del XI secolo, come già parte alla diocesi di Padova, cui tuttora appartiene probabilmente in seguito alla donazione che il re Berengario fece al vescovo di Padova Stilicone nel X secolo, che comprendeva alcuni territori situati “in valle Feltrense”.
La ricostruzione della storia della chiesa della natività di Fonzaso è affidata a poche testimonianze, anche a causa degli incendi che in parte la distrussero sia nel 1581 che nel 1609. E’ da sottolineare comunque che Fonzaso era, dopo Feltre, il centro più importante del territorio e che dunque da sempre ha una chiesa di un certo prestigio anche grazie alla ricchezza della zona fondata sul commercio del legname, che confluiva nelle segherie situate ai margini dell’abitato e il cui traffico attraeva importanti interessi economici legati anche ai centri della pianura veneta.
La chiesa della Natività è riccamente decorata con stucchi, altari dorati e molti dipinti e sculture, che rimandano a facoltosi committenti che a Fonzaso avevano i loro traffici commerciali ed economici.
Opere d’arte
Il gigantesco San Cristoforo, protettore dei viandanti, affrescato a lato dell’ingresso laterale, è il primo elemento che cattura l’attenzione di chi si avvicina alla chiesa. L’interno dell’edificio, ricostruito dopo l’incendio del 1609, è formato da un’ampia navata su cui si aprono otto cappelle, il tutto decorato da un fitto intreccio di stucchi che rappresentano gli Apostoli e dieci coppie di Angeli sulle volte e intorno agli altari, mentre nell’abside una serie di putti con cartigli compongono il saluto alla Vergine (AVE / MARIA / GRATIA / PLENA).
Gli altari laterali custodiscono ancora dipinti di un certo interesse e sono documentati dalla vista pastorale eseguita nel 1633. Il primo sulla destra accoglie la grande pala centinata attribuita al pittore veneziano del Cinquecento Girolamo Forabosco raffigurante la Madonna della cintura e cinque santi, mentre ai lati sono accostate due tele di Francesco Frigimelica realizzate nel secolo successivo. Il secondo e il terzo altare laterale a destra riproducono i tipici modelli dell’altaristica lignea bellunese del Seicento e contengono sculture e dipinti recenti, invece il quarto incornicia una ex voto della Madonna Immacolata, datata 1752.
Il lato sinistro della navata si apre con un altare che contiene un dipinto del 1634 del pittore locale Girolamo Zigantello il Giovane raffigurante il Lamento sul Cristo morto accompagnato lateralmente da due tele novecentesche del padovano Antonio Soranzo con immagini di Santa Rita da Cascia. Le due cappelle successive presentano statue del Novecento, ma quella dedicata alla Madonna è circondata da quindici raffinate miniature dipinte su rame con i Misteri del Rosario. L’ultima altare, dedicato a San Michele arcangelo, è l’unico non realizzato in legno ma in marmo rosso e bianco e contiene una pala raffigura la Madonna con il Bambino, San Michele arcangelo e San Luigi Gonzaga. Ai lati, le statue lignee dipinte a finta pietra di San Vittore e Santa Corona, provengono da un antico altare dedicato ai martiri protettori della diocesi di Feltre documentato nel 1633 e sono attribuite in modo poco certo allo scultore feltrino Francesco Terilli, mentre sicuramente suo è il Crocifisso dell’arco trionfale realizzato attorno al terzo decennio del Seicento.
Al centro del presbiterio l’altare maggiore del XVIII secolo è circondato da grandi dipinti del 1938 firmati dal Soranzo con Il Sacrificio di Isacco e la Cena in Emmaus, si distinguono una Natività di Maria del pittore ottocentesco Tommaso Pasquotti, e due tele più antiche realizzate tra le fine del Cinquecento e la metà del Seicento.
Accanto alla chiesa parrocchiale si trova la chiesa della Beata Vergine delle Grazie “della Scoletta”; il portale in pietra del 1626 introduce nell’edificio fittamente decorato in stucco e che presenta un fastoso altare maggiore con un dipinto della Madonna del voto proveniente, si dice, dalla Slovenia, insieme ad alcuni affreschi della fine del Cinquecento di un anonimo pittore.
La chiesa di San Nicolò ad Arten conserva un interessante altare ligneo e nel presbiterio un affresco dipinto tra XV e XVI secolo raffigura una delicata immagine di Santa Lucia, accompagnata, a destra dell’arco trionfale, dalle immagini di San Nicolò e San Valentino datate 1584.
Sempre ad Arten la chiesa parrocchiale di San Gottardo ospita una magnifica Madonna con il Bambino scolpita in legno di cirmolo dall’artista feltrino Francesco Terilli durante la sua giovinezza intorno alla fine del Cinquecento e particolarmente venerata dai fedeli locali.
Arroccata a picco sulla gola di Pedesalto, la chiesetta di Santa Giustina si raggiunge dopo una breve passeggiata. Superata Fonzaso, a sinistra della prima galleria accanto alla centrale idroelettrica, si imbocca il tratto dismesso della strada per il Primiero salendo poi a destra lungo un sentiero segnalato, fino a raggiungere l’antico edificio. La chiesetta dominava dall’alto l’area dello smistamento del legname che transitava lungo il torrente Cismon e la tradizione vuole che il piccolo edificio fosse stato costruito sull’area di un antico presidio militare. Internamente la chiesa è decorata da interessanti affreschi del 1457 realizzati da Giovanni di Francia, pittore attivo nel Feltrino in quegli anni e nativo di Metz in Lorena, che propongono le figure degli Apostoli e i simboli dei Quattro Evangelisti.
fonte: infodolomiti.it
IndirizzoMail: fonzaso@diocesipadova.it
Website: http://www.valstagnafonzaso.it/