Belluno, la città splendente, sorge in un punto di riferimento strategico in quanto porta d’accesso alle Dolomiti, patrimonio dell’Unesco, ma anche collegamento importante con la pianura veneta.
Il centro storico, lambito dal fiume Piave e dal torrente Ardo, offre palazzi caratterizzati dall’architettura di inizio ‘900, numerose fontane e il prezioso Museo Civico nella nuova sede di Palazzo Fulcis. È il biglietto da visita di una città a misura d’uomo, che sa offrire ai suoi ospiti tesori di bellezze artistiche e naturalistiche in una realtà urbana di pregio, circondata dalle Prealpi, dal monte Serva, dal gruppo della Schiara e da un territorio rurale denso di centri minori di notevole interesse paesaggistico.
“Belluno è, inoltre, l’unico capoluogo di provincia a comprendere all’interno del territorio comunale i confini di un parco nazionale: il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi”.
Scopri i tesori artistici di Belluno “la città splendente”
Un luogo, per usare le parole dello scrittore bellunese Dino Buzzati, nel quale «c’è una fusione meravigliosa e quasi incredibile fra il mondo di Venezia (con la sua serenità, la classica armonia delle linee, la raffinatezza antica, il marchio delle sue architetture inconfondibili) e il mondo del nord (con le sue montagne misteriose, i lunghi inverni, le favole, gli spiriti delle spelonche e delle selve, quel senso intraducibile di lontananza, solitudine e leggenda)».
Gli storici fanno risalire le origini della città al V sec. a. C, quando i popoli Venetici e Celti si insediarono nel territorio. Dai Celti, inoltre, deriverebbe il nome della città: Belodonum, “altura luminosa”. Plinio la indica come città dei Veneti e, nel II secolo a.C., alleatasi con Roma, divenne municipio romano. Passò poi in varie mani finché divenne feudo dei conti-vescovi fino al sorgere del Libero Comune. Conquistata da Ezzelino Da Romano nel 1249, passò agli Scaligeri nel 1325; poi fu la volta dei Carraresi, di Galeazzo Visconti e, da ultimo, del dominio della Repubblica Veneta durato dal 1404 al 1797.
Passata agli Asburgo dopo la parentesi napoleonica, rimase nel Lombardo- Veneto fino al 1866, anno dell’annessione al Regno d’Italia.